Il Childrenswear chiude il 2014 con un +1,5% di ricavi

pitti-immagine-bimbo-bambiniI ricavi delle aziende del childrenswear, dopo i cali registrati dal 2009 al 2013, invertono finalmente la rotta, chiudendo il 2014 con un fatturato di 2,6 miliardi di euro (in crescita dll’1,5%), risultato ottenuto anche grazie alla crescita delle esportazioni, pari ad un +6,9%. Il rapporto tra export e import resta sempre negativo perché le importazioni sono cresciute del 9,1%. Secondo le previsioni, i consumi interni dovrebbero frenare la caduta, assestandosi su un -2,7%. Ma negli ultimi anni è cambiata molto la distribuzione del childrenswear, con le catene che hanno raggiunto nella stagione autunno-inverno 2013-2014 il 50% del mercato e il dettaglio indipendente sceso dal 25% del autunno-inverno 2010-2011, al 17%. Secondo gli analisti del settore è vero boom per le vendite online (+120%), c’è sostanziale stabilità per la Grande Distribuzione Organizzata (+0,2%), si registra una piccola crescita per le catene (+2,1%), mentre cala fortemente il dettaglio indipendente (-20,6%).

Cresce la calzatura Made in Italy e corre l’export

L’industria calzaturiera italiana ha chiuso il 2011 con un aumento della produzione del 4,8% ed un +1% per quanto riguarda l’occupazione. Il mercato interno continua a vivere un momento di difficoltà, mentre le esportazioni, che rappresentano l’80% del fatturato dell’intero settore, sono cresciute del 14%. Analizzando i dati dei singoli paesi emergono chiari gli importanti flussi verso la Russia, con fatturato in crescita del 20% e quantità del 15,2%, e per l’estremo oriente, con un fatturato che segna un +20,1% in Giappone, +47% ad Hong Kong e +85% in Cina. I primi tre paesi per le nostre esportazioni restano Francia, Germania e Stati Uniti, con fatturati in crescita rispettivamente dell’11%, 8,8% e 14,1%, ma con quantità in crescita modesta rispettivamente del 2,4%, 1,9% e 2,8%.